COM'E' NATO MCDONALDS'S, 10 FRASI CELEBERI DEL FONDATORE E 1 PROFEZIA NON AVVERATA
E’ uscito al cinema “The Founder”, film che racconta la storia di Ray Kroc, fondatore dell’impero McDonald’s. Non ho visto il film perché da tempo avevo per le mani la sua autobiografia e di solito preferisco prima leggere il libro.
“La vera storia del genio che ha fondato Mc Donald’s” è un libro importante per due fattori. Il primo è che si può leggere la storia del suo inizio, del sudore e delle lacrime per costruirsi una posizione, il successo nel suo caso arriverà tardi. In secondo luogo è un'autobiografia del 1977, e quindi non "inquinata" dagli eventi che sono successi negli ultimi quarant’anni.
Questi sono alcuni appunti che mi fa piacere condividere.
I fratelli Maurice e Richard McDonald dal New England, east cost, si trasferirono negli anni venti in California. Si avvicinarono al settore della ristorazione dapprima con un drive-in che divenne molto popolare ma che dava poco profitto. Così nel 1948 chiusero quel ristorante e lo riaprirono qualche tempo dopo con un’organizzazione completamente diversa. Essenziale in termini di servizio e menù, seguendo i principi della catena di montaggio, e la cosa funzionò. Quando Ray Kroc vide quell’ingranaggio perfetto in funzione ne rimase incantato. “Proposi loro di aprire lo stesso format in tutti i posti dell’America, il contratto mi attribuiva l’1,9% delle vendite lorde dei franchising e i fratelli lo 0,5%”. Era il 1955.
Solo nel 1963 vengono aperti 110 locali nuovi, tre anni dopo avveniva la quotazione in borsa.
Il primo locale con i tavoli all’interno apre nel luglio del 1966, in quanto c’era una grossa fetta di clientela che non voleva più mangiare in auto.
Alcune delle sue frasi celebri:
Quando vendeva bicchieri di carta ai chioschi a Chicago. "Mi consumavo le suole nella mia zona dal mattino presto fino alle cinque e mezzo di sera. Avrei lavorato anche più a lungo, ma alle sei mi aspettava un altro lavoro: facevo il pianista alla stazione radio."
"La mia filosofia era di aiutare il cliente, se non potevo vendergli qualcosa aiutandolo ad aumentare anche le sue vendite, mi sembrava di non fare il mio lavoro."
"Molti miei clienti si fidavano talmente di me che, quando entravo nei loro esercizi, si limitavano a salutarmi e sorridermi, e poi continuavano a servire gli avventori. Andavo nei loro magazzini e controllavo le scorte di bicchieri di carta. Se gliene occorrevano altri, li ordinavo."
Quando è a capo di un team di agenti. "Ai miei venditori raccomandavo l’importanza di fare una buona impressione, senza ostentare (detesto gli snob): completo ben stirato, scarpe lucidate, capelli in ordine e unghie pulite. Aspetto compito e atteggiamento deciso. La prima cosa che dovete vendere è la vostra persona, fatto questo, piazzare bicchieri di carta sarà un gioco da ragazzi.”
Visione del franchising. "Decisi che noi non saremmo stati i fornitori per i gestori dei vari McDonald’s. Credevo infatti che dovessi aiutare il singolo gestore ad avere successo in ogni modo possibile. Molte catene di franchising vennero dopo la nostra e cercarono di fare da fornitori, finendo in gravi difficoltà aziendali e finanziarie. I nostri locali acquistavano i prodotti in autonomia, 35-40 in tutto, che gli servivano per preparare i 9 prodotti che vendevano."
Macchinette. "Decisi di non mettere nei locali telefoni a gettoni, jukebox, o macchinette di alcun tipo nonostante questo tentasse i gestori per avere un guadagno extra. Quegli aggeggi creano un traffico improduttivo nel locale e incoraggiano il vagabondaggio, che può disturbare i clienti e ciò avrebbe intaccato l’immagine famigliare che volevamo dare dei locali."
"Un ristorante ben gestito è come una squadra di baseball vincente: trae il meglio dal talento di ogni membro e sfrutta ogni opportunità al secondo per velocizzare il servizio."
"Ho un approccio positivo alla lotta con la concorrenza. Poni l’accento sulle tue forze, enfatizza la qualità, il servizio, la pulizia e il valore, e vedrai che i concorrenti si sfiniranno nel cercare di starti dietro."
"La fortuna è un dividendo del sudore. Quanto più sudi, più fortuna ottieni."
"Gestire un’azienda non è come dipingere un quadro: non puoi dare il tocco finale di pennello e poi appenderla al muro e ammirarla. Affisso sui muri nel quartier generale di McDonald’s abbiamo uno slogan che dice: “Non c’è nulla di più volubile del successo. Non permettere mai che abbandoni noi e te."
"Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c’è niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L’istruzione non può farlo: il mondo è pieno di derelitti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti."
La profezia che non si è avverata
La profezia di Ray Kroc negli anni settanta: “Diavolo se ascoltassi i computer e le loro proposte, avrei un locale con una fila di distributori automatici, Premeresti un bottone e avresti il tuo Big Mac, il tuo frappé e le tue patatine preparate automaticamente. Non accadrà mai. McDonald’s è fatto di persone, e il sorriso sul volto della ragazza al bancone che prende la tua ordinazione è parte vitale della nostra immagine.”
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