10 Febbraio 2017

COM'E' NATO MCDONALDS'S, 10 FRASI CELEBERI DEL FONDATORE E 1 PROFEZIA NON AVVERATA




E’ uscito al cinema “The Founder”, film che racconta la storia di Ray Kroc, fondatore dell’impero McDonald’s. Non ho visto il film perché da tempo avevo per le mani la sua autobiografia e di solito preferisco prima leggere il libro.

“La vera storia del genio che ha fondato Mc Donald’s” è un libro importante per due fattori. Il primo è che si può leggere la storia del suo inizio, del sudore e delle lacrime per costruirsi una posizione, il successo nel suo caso arriverà tardi. In secondo luogo è un'autobiografia del 1977, e quindi non "inquinata" dagli eventi che sono successi negli ultimi quarant’anni.

Questi sono alcuni appunti che mi fa piacere condividere.

  • L’impero McDonald’s come lo intendiamo oggi non è stato fondato da un signor McDonald’s ma da Ray Kroc, nel 1955, quando lui aveva 53 anni.

  • Ray Kroc ha iniziato a lavorare come venditore di bicchieri di carta presso un’azienda. Era il 1922. Era Chicago, aveva 20 anni.

  • Nel 1925 si trasferisce in Florida dove fa il procacciatore d’affari nel settore immobiliare.

  • Torna a lavorare come venditore di bicchieri a Chicago. A seguito della Depressione, l’azienda avvisa tutti i dipendenti che erano obbligati a una riduzione del 10% dello stipendio, lui non lo accetta e dà le dimissioni. Il suo capo cerca di convincerlo dicendo che anche lui accetta la riduzione, ma Kroc rimane fermo nella sua posizione e alla fine l’azienda deve cedere.

  • Quando un suo cliente crea il Multimixer, un frullatore a 6 lame, Kroc capisce da subito che è un prodotto rivoluzionario. Al momento è ancora dipendente, ma questa è la molla che gli fa scattare l’idea di mettersi in proprio, anche se deve accettare che la proprietà della sua nuova azienda sarà al 60% dei suoi precedenti datori di lavoro, che avevano firmato un contratto in esclusiva per la distribuzione del Multimixer.

  • Solo nel 1945 l’azienda diventa completamente sua, il mercato è in espansione e le vendite non tardano ad arrivare.

  • Dieci anni dopo arriva il colpo di fulmine.
    I fratelli Maurice e Richard McDonald dal New England, east cost, si trasferirono negli anni venti in California. Si avvicinarono al settore della ristorazione dapprima con un drive-in che divenne molto popolare ma che dava poco profitto. Così nel 1948 chiusero quel ristorante e lo riaprirono qualche tempo dopo con un’organizzazione completamente diversa. Essenziale in termini di servizio e menù, seguendo i principi della catena di montaggio, e la cosa funzionò. Quando Ray Kroc vide quell’ingranaggio perfetto in funzione ne rimase incantato. “Proposi loro di aprire lo stesso format in tutti i posti dell’America, il contratto mi attribuiva l’1,9% delle vendite lorde dei franchising e i fratelli lo 0,5%”. Era il 1955.

  • Il salto di qualità avviene nel 1959 quando vende una parte delle sue azioni a tre compagnie assicurative che in cambio lo finanziano. Quel prestito può essere considerato il trampolino di lancio della crescita astronomica di McDonald’s negli anni sessanta."

  • Nel 1960, dopo appena 5 anni, inaugurammo la duecentesima unità.

  • Con 2,7 milioni di dollari nel 1961 si libera dei fratelli McDonald’s.

    Solo nel 1963 vengono aperti 110 locali nuovi, tre anni dopo avveniva la quotazione in borsa.

    Il primo locale con i tavoli all’interno apre nel luglio del 1966, in quanto c’era una grossa fetta di clientela che non voleva più mangiare in auto.

  • Il resto è una cavalcata senza fine che continua tuttora anche se negli ultimi anni ha avuto a che fare con diversi movimenti di opinione contrari ai fast food e con un'opinione pubblica sempre più attenta all'alimentazione.


    Alcune delle sue frasi celebri:

    Quando vendeva bicchieri di carta ai chioschi a Chicago. "Mi consumavo le suole nella mia zona dal mattino presto fino alle cinque e mezzo di sera. Avrei lavorato anche più a lungo, ma alle sei mi aspettava un altro lavoro: facevo il pianista alla stazione radio."

    "La mia filosofia era di aiutare il cliente, se non potevo vendergli qualcosa aiutandolo ad aumentare anche le sue vendite, mi sembrava di non fare il mio lavoro."

    "Molti miei clienti si fidavano talmente di me che, quando entravo nei loro esercizi, si limitavano a salutarmi e sorridermi, e poi continuavano a servire gli avventori. Andavo nei loro magazzini e controllavo le scorte di bicchieri di carta. Se gliene occorrevano altri, li ordinavo."

    Quando è a capo di un team di agenti. "Ai miei venditori raccomandavo l’importanza di fare una buona impressione, senza ostentare (detesto gli snob): completo ben stirato, scarpe lucidate, capelli in ordine e unghie pulite. Aspetto compito e atteggiamento deciso. La prima cosa che dovete vendere è la vostra persona, fatto questo, piazzare bicchieri di carta sarà un gioco da ragazzi.”

    Visione del franchising. "Decisi che noi non saremmo stati i fornitori per i gestori dei vari McDonald’s. Credevo infatti che dovessi aiutare il singolo gestore ad avere successo in ogni modo possibile. Molte catene di franchising vennero dopo la nostra e cercarono di fare da fornitori, finendo in gravi difficoltà aziendali e finanziarie. I nostri locali acquistavano i prodotti in autonomia, 35-40 in tutto, che gli servivano per preparare i 9 prodotti che vendevano."

    Macchinette. "Decisi di non mettere nei locali telefoni a gettoni, jukebox, o macchinette di alcun tipo nonostante questo tentasse i gestori per avere un guadagno extra. Quegli aggeggi creano un traffico improduttivo nel locale e incoraggiano il vagabondaggio, che può disturbare i clienti e ciò avrebbe intaccato l’immagine famigliare che volevamo dare dei locali."

    "Un ristorante ben gestito è come una squadra di baseball vincente: trae il meglio dal talento di ogni membro e sfrutta ogni opportunità al secondo per velocizzare il servizio."

    "Ho un approccio positivo alla lotta con la concorrenza. Poni l’accento sulle tue forze, enfatizza la qualità, il servizio, la pulizia e il valore, e vedrai che i concorrenti si sfiniranno nel cercare di starti dietro." "La fortuna è un dividendo del sudore. Quanto più sudi, più fortuna ottieni."

    "Gestire un’azienda non è come dipingere un quadro: non puoi dare il tocco finale di pennello e poi appenderla al muro e ammirarla. Affisso sui muri nel quartier generale di McDonald’s abbiamo uno slogan che dice: “Non c’è nulla di più volubile del successo. Non permettere mai che abbandoni noi e te."

    "Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c’è niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L’istruzione non può farlo: il mondo è pieno di derelitti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti."

    La profezia che non si è avverata

    La profezia di Ray Kroc negli anni settanta: “Diavolo se ascoltassi i computer e le loro proposte, avrei un locale con una fila di distributori automatici, Premeresti un bottone e avresti il tuo Big Mac, il tuo frappé e le tue patatine preparate automaticamente. Non accadrà mai. McDonald’s è fatto di persone, e il sorriso sul volto della ragazza al bancone che prende la tua ordinazione è parte vitale della nostra immagine.”
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